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SAN MARCO EVANGELISTA
All'interno dell'area archeologica di Tharros, immediatamente a nord delle Terme n. 1, si estende una complessa area paleocristiana che utilizzava il calidarium e gli ambienti di servizio
Al lato settentrionale delle dette terme, vennero ammorsate in età tardo-antica o altomedievale delle strutture ad esso normali, in blocchi di arenaria e pietrame più minuto: si tratta di tre ambienti, a pianta rettangolare disposti lungo l'asse nord-sud, affiancati, a nord da altri vani quadrangolari accessibili con un ingresso ad est. Il corpo di edifici, che riutilizza alcune colonne su basi attiche, dovette probabilmente avere una funzione cultuale.
Ancora a nord si individua il battistero rettangolare (m. 10 x 4), con abside orientata ad occidente, collegato in origine ad una ecclesia cathedralis, forse guadagnata dal mare. L'edificio presenta muri perimetrali N ed O in blocchi di arenaria mentre risultano scarsamente conservati i muri S ed E. La pavimentazione è costituita da lastre di basalto. La piscina battesimale è a forma esagonale, con fondo in arenaria e lati delimitati da lastre di basalto e, in una caso, di arenaria. Nel settore occidentale il bacino presenta tre gradini per agevolare la discesa. Sul bordo della vasca sono impostati due capitelli dorici riutilizzati come basi di colonne che dovevano sorreggere, insieme ad altre due (o quattro) colonne, un baldacchino. Tra le basi è collocato un sedile in arenaria, utilizzato dal ministro del sacramento
Sul poggio che domina a settentrione il battistero è situata un'aula chiesastica mononave, rettangolare (m. 12,40 x 10,80) con abside orientata ad occidente, edificata in blocchi squadrati di arenaria. Il pavimento è costituito da un rozzo battuto di calce, che insiste sui muretti di contenimento, realizzati in pietrame di arenaria, che hanno evitato la frana integrale del poggio. L'area presbiteriale, prossima all'abside, presenta il basamento della mensa d'altare, formato da una soglia basaltica e da un'architrave in laterizi di spoglio. Sul muro di fondo, all'epoca degli scavi, venne individuata una Croce. Alberto Boscolo ha proposto di spiegare l'estrema povertà di elementi decorativi e figurativi, che parrebbe reale, con la diffusione di una corrente iconoclasta a Tharros, nell'VIII secolo d. C.
Il complesso di edifici, costruiti con materiale di spoglio, che si estendono a settentrione della basilica, è reso accessibile da un corridoio, comunicante con il Battistero, che corre ai piedi del rilievo, presso la costa, ed immette ad una scala ad L che conduce al piano delle suddette costruzioni. Un pozzo a canna cilindrica, venne escavato nel settore NO dell'area. Il complesso è riportabile, con l'attigua aula di culto, ad età altomedievale (VI-IX secolo?). L'identificazione della piccola basilica nella ecclesia di S. Marci delle carte medioevali è assai probabile. Gli ambienti contigui all'aula chiesastica secondo L. Pani Ermini potrebbero attribuirsi ad un complesso monastico
scheda tratta dal libro "Tharros", di Raimondo Zucca
Come si raggiunge
L'area archeologica di Tharros si trova nella penisola omonima, ben segnalata e distante 13 km da Cabras
Il sito è gestito dalla cooperativa Penisola del Sinis che si occupa inoltre della visita guidata ed è accessibile previo pagamento di un biglietto. In estate dalle 9 alle 19 e in inverno dalle 9 alle 17
Al lato settentrionale delle dette terme, vennero ammorsate in età tardo-antica o altomedievale delle strutture ad esso normali, in blocchi di arenaria e pietrame più minuto: si tratta di tre ambienti, a pianta rettangolare disposti lungo l'asse nord-sud, affiancati, a nord da altri vani quadrangolari accessibili con un ingresso ad est. Il corpo di edifici, che riutilizza alcune colonne su basi attiche, dovette probabilmente avere una funzione cultuale.
Ancora a nord si individua il battistero rettangolare (m. 10 x 4), con abside orientata ad occidente, collegato in origine ad una ecclesia cathedralis, forse guadagnata dal mare. L'edificio presenta muri perimetrali N ed O in blocchi di arenaria mentre risultano scarsamente conservati i muri S ed E. La pavimentazione è costituita da lastre di basalto. La piscina battesimale è a forma esagonale, con fondo in arenaria e lati delimitati da lastre di basalto e, in una caso, di arenaria. Nel settore occidentale il bacino presenta tre gradini per agevolare la discesa. Sul bordo della vasca sono impostati due capitelli dorici riutilizzati come basi di colonne che dovevano sorreggere, insieme ad altre due (o quattro) colonne, un baldacchino. Tra le basi è collocato un sedile in arenaria, utilizzato dal ministro del sacramento
Sul poggio che domina a settentrione il battistero è situata un'aula chiesastica mononave, rettangolare (m. 12,40 x 10,80) con abside orientata ad occidente, edificata in blocchi squadrati di arenaria. Il pavimento è costituito da un rozzo battuto di calce, che insiste sui muretti di contenimento, realizzati in pietrame di arenaria, che hanno evitato la frana integrale del poggio. L'area presbiteriale, prossima all'abside, presenta il basamento della mensa d'altare, formato da una soglia basaltica e da un'architrave in laterizi di spoglio. Sul muro di fondo, all'epoca degli scavi, venne individuata una Croce. Alberto Boscolo ha proposto di spiegare l'estrema povertà di elementi decorativi e figurativi, che parrebbe reale, con la diffusione di una corrente iconoclasta a Tharros, nell'VIII secolo d. C.
Il complesso di edifici, costruiti con materiale di spoglio, che si estendono a settentrione della basilica, è reso accessibile da un corridoio, comunicante con il Battistero, che corre ai piedi del rilievo, presso la costa, ed immette ad una scala ad L che conduce al piano delle suddette costruzioni. Un pozzo a canna cilindrica, venne escavato nel settore NO dell'area. Il complesso è riportabile, con l'attigua aula di culto, ad età altomedievale (VI-IX secolo?). L'identificazione della piccola basilica nella ecclesia di S. Marci delle carte medioevali è assai probabile. Gli ambienti contigui all'aula chiesastica secondo L. Pani Ermini potrebbero attribuirsi ad un complesso monastico
scheda tratta dal libro "Tharros", di Raimondo Zucca
Come si raggiunge
L'area archeologica di Tharros si trova nella penisola omonima, ben segnalata e distante 13 km da Cabras
Il sito è gestito dalla cooperativa Penisola del Sinis che si occupa inoltre della visita guidata ed è accessibile previo pagamento di un biglietto. In estate dalle 9 alle 19 e in inverno dalle 9 alle 17