SAN BASILIO MAGNO
La chiesa è stata realizzata in stile tardo gotico - catalano risalente al 1600, presenta un porticato sorretto da otto colone su un lato e i caratteristici muristenes dall'altro. Dalle linee architettoniche semplici, la chiesa è databile nelle forme attuali al primo trentennio del XVII secolo. Risulta attualmente quasi completamente intonacata con malta di calce sia esternamente che internamente. E' costituita da un'unica navata a pianta rettangolare, scandita in quattro campate da archi a sesto acuto in conci di trachite. Su uno dei lati corti della navata, in posizione opposta rispetto alla porta principale d'ingresso, si inserisce lo spazio occupato dal presbiterio e dall'abside, rialzato da un gradino rispetto alla navata, ospitante l'altare in muratura con il sovrastante gruppo scultoreo del Santo e in posizione più avanzata verso la navata, la mensa in legno per la celebrazione dell'Eucaristia. Sul lato sinistro e destro e posteriore sono presenti delle sedute coperte con lastre di trachite. Il corpo del presbiterio risulta aggiunto, presenta pianta rettangolare, copertura con volta a botte con imposta segnata da una robusta cornice, ingentilito nelle pareti laterali da due scuffie lanceolate dove si inseriscono due finestrelle. Sempre dal presbiterio si accede alla sacrestia, attraverso una porticina con architrave monolitico in trachite, recante questa incisione " HOC OPUS ANO DMN 1834" (probabilmente fu l'anno che ha determinato lo stato attuale dell'edificio con la costruzione del presbiterio). La navata in prossimità degli ingressi principale e laterale, della terza e quarta campata di sinistra, presenta tracce dell'originaria pavimentazione in trachite, coperta attualmente da una recente realizzata in marmette, mentre nelle pareti laterali della prima campata risultano inoltre visibili sia dall'interno che dall'esterno due arconi obliterati. La copertura della navata è in travi e arcarecci in legno con cannicciata e manto di copertura in coppi. Sulla facciata principale, il portone d'ingresso è racchiuso da due colonne su plinti in trachite, che reggono una trabeazione rettilinea. Altri due plinti, di modeste dimensioni sostengono due colonnine alveolare terminanti in capitelli e fascione floreale portanti l'arco a tutto sesto a ghiera gradonata. Sull'architrave gradonato poggiante sulle due colonne laterali, si apre una finestra quadrangolare con profondo sguancio gradonato. Sul lato destro del prospetto si inserisce un modesto campanile a vela e sullo stesso fianco corre un porticato coperto in coppi con la stessa falda della copertura dell'aula. Il portico è sostenuto da otto colonne in trachite impostate su massicci plinti dello stesso materiale, sormontate da capitelli con tori e gole con mensole che reggono l'architrave ligneo della copertura.
L'area circostante la chiesa è delimitata attualmente per tre lati da una serie di costruzioni che occupano attualmente una superficie di circa 300 mq, che racchiudono lo spazio del sagrato, chiamato dai Nughedesi "sa corte de sa festa", cioè "la corte (cortile) della festa". Si tratta di edifici costruiti con pietrame trachitico reperito in loco legato con malta di calce e fango, piccole casette che servivano di rifugio ai fedeli che in passato vi trascorrevano tutto il periodo della novena e della festa. Allo stato attuale queste costruzioni comprendono:
- 12 "Muristenes": piccole abitazioni costituite da un unico vano, a pian terreno, che in occasione della novena vengono concesse a chi ne fa richiesta;
- 3 "Muristenes" parzialmente crollati;
a) il perimetro della casa denominata "casa rettorale" costruita originariamente su due livelli;
b) un loggiato, utilizzato durante la festa per i servizi gastronomici
Scheda dal sito del Comune di Nughedu Santa Vittoria
TROVI LA SCHEDA COMPLETA, A CURA DI CHIESECAMPESTRI.IT, NELLA GUIDA ALLE CHIESE CAMPESTRI DELLA PROVINCIA DI ORISTANO - ordinala qui
La festa
Il 14 giugno, che anticamente era abbinato alla novena
Il 24 agosto una processione accompagna nella sua chiesetta il simulacro, che vi rimane per tutto il periodo della novena. Il rientro avviene il 1° settembre, giorno solenne.
Anche gli abitanti di Silanus sono devoti al Santo e per venerarlo hanno riscoperto l’antico sentiero del pellegrinaggio. A piedi, partendo da loro paese e passando per la chiesa campestre di Santa Sabina arrivano al santuario di San Costantino a Sedilo per trascorrere la notte. Il cammino riprende all’alba del primo settembre, in tempo per arrivare ad onorare Santu Asili che nel XVII secolo li salvò da una grave pestilenza e loro fecero voto di partecipare alla sua festa.
Come si raggiunge
Ben segnalata, si trova a circa 1 km dal paese
L'area circostante la chiesa è delimitata attualmente per tre lati da una serie di costruzioni che occupano attualmente una superficie di circa 300 mq, che racchiudono lo spazio del sagrato, chiamato dai Nughedesi "sa corte de sa festa", cioè "la corte (cortile) della festa". Si tratta di edifici costruiti con pietrame trachitico reperito in loco legato con malta di calce e fango, piccole casette che servivano di rifugio ai fedeli che in passato vi trascorrevano tutto il periodo della novena e della festa. Allo stato attuale queste costruzioni comprendono:
- 12 "Muristenes": piccole abitazioni costituite da un unico vano, a pian terreno, che in occasione della novena vengono concesse a chi ne fa richiesta;
- 3 "Muristenes" parzialmente crollati;
a) il perimetro della casa denominata "casa rettorale" costruita originariamente su due livelli;
b) un loggiato, utilizzato durante la festa per i servizi gastronomici
Scheda dal sito del Comune di Nughedu Santa Vittoria
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La festa
Il 14 giugno, che anticamente era abbinato alla novena
Il 24 agosto una processione accompagna nella sua chiesetta il simulacro, che vi rimane per tutto il periodo della novena. Il rientro avviene il 1° settembre, giorno solenne.
Anche gli abitanti di Silanus sono devoti al Santo e per venerarlo hanno riscoperto l’antico sentiero del pellegrinaggio. A piedi, partendo da loro paese e passando per la chiesa campestre di Santa Sabina arrivano al santuario di San Costantino a Sedilo per trascorrere la notte. Il cammino riprende all’alba del primo settembre, in tempo per arrivare ad onorare Santu Asili che nel XVII secolo li salvò da una grave pestilenza e loro fecero voto di partecipare alla sua festa.
Come si raggiunge
Ben segnalata, si trova a circa 1 km dal paese