SAN MAURO ABATE
Santu Marcu, è una tipica chiesa campestre, non legata ad antichi insediamenti abitati, che in zona, sono testimoniati in epoche ben più remote di quella cristiana. Tra tutti, il vicino omonimo nuraghe ed il villaggio, anch’esso di epoca nuragica, denominato “Brunk’e Omu”, che si trova nei pressi della fonte di Mitza Margiani. L’impianto originario della nostra chiesetta è forse da attribuire al XVI o XVII secolo e come tutte le altre appartenenti alla Diocesi di Ales-Terralba, è abbastanza documentata all’epoca di monsignor Pilo, che predispose una serie di questionari e sopralluoghi, per monitorare lo stato dei luoghi di culto rurali. Tali chiesette, misere nel proprio stato edilizio e poco dotate di risorse, erano inoltre rifugio di fuorilegge, che al loro interno potevano godere del diritto di asilo, pratica mal tollerata dalle autorità, tanto che nel corso del Settecento, ne vennero sconsacrate a decine. Anche San Marco, nonostante possedesse oltre tre starelli di terra e un gregge di 40 pecore, il 15 luglio del 1763, ricevette l’atto di sconsacrazione, che forse non venne attuato, probabilmente per l’impegno di qualche devoto, nel prendersene cura e fornirla di maggiori mezzi; a tal proposito, nel libro dei morti, è registrato il testamento di Joseph Perria, che il 6 gennaio 1764, le lascia uno starello di terra arativa. Rimase comunque nella lista delle chiese monitorate e nel 1769, risultava, indecente, disadorna e bisognosa di notevoli riparazioni
Il tempietto è comunque sopravvissuto alle vicissitudini. Nel 1839 fu restaurata la statua. L’Angius ne segnalava la festa. Lavori sono documentati nel 1958 e nel 1991, col rifacimento delle capriate lignee e del pavimento in cotto. L’edificio, che aveva un loggiato a protezione della parte frontale, è fornito di due ingressi e di una piccola sacrestia, in prossimità della quale, vi è una campanella
TROVI LA SCHEDA COMPLETA NELLA GUIDA ALLE CHIESE CAMPESTRI DELLA PROVINCIA DI ORISTANO - ordinala qui
La festa
La terza domenica di settembre
Come si raggiunge
Consigliamo il percorso passando per “Mitza Margiani”, rinomata fonte che dista 3,5 km dal paese. Occasione anche per visitare un interessante insediamento nuragico, immerso nel bosco. Da qui, proseguendo per altri 2 km, si arriva alla chiesetta
Per saperne di più
parco monte arci
Il tempietto è comunque sopravvissuto alle vicissitudini. Nel 1839 fu restaurata la statua. L’Angius ne segnalava la festa. Lavori sono documentati nel 1958 e nel 1991, col rifacimento delle capriate lignee e del pavimento in cotto. L’edificio, che aveva un loggiato a protezione della parte frontale, è fornito di due ingressi e di una piccola sacrestia, in prossimità della quale, vi è una campanella
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La festa
La terza domenica di settembre
Come si raggiunge
Consigliamo il percorso passando per “Mitza Margiani”, rinomata fonte che dista 3,5 km dal paese. Occasione anche per visitare un interessante insediamento nuragico, immerso nel bosco. Da qui, proseguendo per altri 2 km, si arriva alla chiesetta
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